Una lista di cinque ragazze bestiali e sexy nel mondo del cinema.
di Alessandro Sivieri
*ATTENZIONE: CONTENUTI INADATTI AI MINORI*
Pensate al ruolo della donna negli horror: di primo acchito, complici le memorabili saghe degli anni ’80 come Nightmare, Venerdì 13 o Hellraiser, vi verrà in mente una donzella acqua & sapone in fuga da un killer. A prescindere dalle sue capacità e dall’integrità emotiva, il sesso femminile viene impiegato come antitesi del mostro. In tempi meno recenti la protagonista di uno slasher è stata virginale, spaventata a morte e in ultima vittoriosa contro le forze del male. Negli ultimi decenni i cambiamenti socio-culturali hanno spianato la strada a una visione inedita della donna, che ha alterato i polverosi schemi dell’industria dell’intrattenimento: da un lato l’eroina “cazzuta” è Lara Croft (che va a braccetto con le varie Xena ed Ellen Ripley), matura e sicura di sé, perfettamente in grado di cavarsela senza aiuti maschili o grida isteriche.
Dall’altro abbiamo un archetipo ereditato dal genere noir e ulteriormente espanso: la femme fatale, tanto affascinante quanto spietata, che il maschio teme e adora. La cinematografia horror ha assimilato questa figura e ha inaugurato le pellicole dove la bella diventa la bestia, una predatrice sensuale che divora gli uomini o ne prosciuga l’energia vitale, al pari di una succube. Sono questi i momenti in cui noi maschi, in preda a un redivivo complesso di castrazione, proviamo una sensazione di paura, intervallata da momenti di ammirazione per le procaci forme di quello che, in definitiva, potremmo classificare come “mostro seducente“.
Stranamente queste predatrici sono, in gran parte dei casi, dannatamente sexy. Attenzione: lo scopo di questo articolo non vuole essere una dissertazione sugli stereotipi che circondano il corpo della donna, ma una variegata rassegna di pellicole aventi come protagonista o antagonista una signorina mostruosa. Partiamo subito con tanta carne al fuoco, sia per chi vuole rifarsi gli occhi, sia per gli amanti del terrore. Ovviamente c’è il rischio di bruciarsi!
NATASHA HENSTRIDGE – SPECIE MORTALE (1995)
Chi è cresciuto negli anni ’90 come il sottoscritto avrà certamente visto Specie mortale in tv: la bella Henstridge, modella canadese, interpreta un ibrido umano-alieno creato in laboratorio che prevedibilmente sfugge al controllo degli scienziati, dandosi alla macchia e completando il proprio sviluppo in esemplare adulto (un esemplare dalle forme piuttosto giunoniche).
Il bello arriva quando la creatura, spinta dalla necessità di riprodursi, tenterà di sedurre dei partner sconosciuti. Nel cast figurano nomi del calibro di Ben Kingsley, Michael Madsen e Alfred Molina (quest’ultimo farà una brutta fine: ne parliamo in Sesso Mostruoso), ma gli occhi sono tutti per la sexy predatrice e il suo sanguinoso cammino in cerca di un compagno. Una menzione d’obbligo per l’aspetto finale della creatura, concepito da H. R. Giger (avete capito bene, quello di Alien), che riveste la Henstridge con la sua ossessione per le forme biomeccaniche e terrificanti.
SCARLETT JOHANSSON – UNDER THE SKIN (2013)
Siamo da tempo abituati a vederla combattere con gli Avengers, ma quando c’è da interpretare esseri metaumani, la bella Scarlett non si tira certo indietro: i suoi tratti eterei ben si prestano a personaggi sensuali ed evoluti; ne abbiamo avuto un primo assaggio nel poco memorabile Lucy e un secondo nello scialbo adattamento di Ghost in the Shell. In tempi meno recenti si è data da fare con Under the Skin di Jonathan Glazer, dove interpreta un essere alieno che, come la Henstridge, gira per il mondo seducendo uomini per poi rapirli.
Scarlett nel Sottosopra prima che diventasse mainstream.
Pellicola senz’altro interessante, sia sul piano visivo (il mondo onirico dove avvengono i rapimenti) che sonoro, senza dimenticare la componente emotiva: in fondo parliamo di una creatura cinica che, a furia di stare in mezzo alle persone, scopre la propria umanità. Scarlett appare senza veli in diverse scene, ma stando agli addetti ai lavori il vero obiettivo era desessualizzare la sua figura. Ci saranno riusciti?
DAVEIGH CHASE – THE RING (2002)
Poteva sfondare nello yoga, poteva sfondare al circo, invece ha scelto di ammazzare i clienti dei videonoleggi.
Ebbene sì, stiamo andando a pescare la spaventosa Samara Morgan, quella della versione americana di Ringu. Una ragazza alle soglie della pubertà che diventa un demone umidiccio. L’estetica horror nipponica abbonda di spettri pallidi dai lunghi capelli corvini, e il pubblico occidentale ne è rimasto efficacemente suggestionato. Ma in fondo tutti noi, appena alzati, abbiamo facce peggiori.
La pucciosaggine dietro il make-up.
La storia è quella di una videocassetta maledetta che, se visionata, porta alla morte del malcapitato di turno entro sette giorni, per mano della mostruosa apparizione di Samara. La letale donzella infrange letteralmente la quarta parete, strisciando fuori dal televisore di casa. Naturalmente lo spettro ha un passato doloroso: si tratta di una ragazzina uccisa dalla madre adottiva stronza. La forza dell’empatia contribuirà a renderla meno vendicativa (e putrida). Daveigh Chase ha anche interpretato la sorella minore di Jake Gyllenhaal in Donnie Darko.
MEGAN FOX – JENNIFER’S BODY (2009)
La conversazione si fa accesa.
Facciamo ritorno a lidi più hot con Megan Fox, che ci ha già deliziato con il suo fisico mozzafiato in Transformers. In questa pellicola, dal sapore volutamente trash e sopra le righe, veste i panni Jennifer, giovane studentessa che viene rapita da un gruppo rock e sacrificata a Satana durante un rituale nel bosco. Lo scopo dei musicisti era ottenere fama e fortuna per vie sovrannaturali.
Non essendo lei una vergine, qualcosa va per il verso sbagliato: la ragazza si risveglia posseduta da un demone affamato di carne umana. Essendo ormai una succube, Jennifer seduce incauti giovanotti per nutrirsene, in modo da rimanere giovane, sana e attraente. Scollegando il cervello si può apprezzare qualche pregevole scena splatter e la vaga intenzione degli autori di giocare un po’ con gli stereotipi della vergine sacrificale e delle possessioni.
JESSICA CHASTAIN – CRIMSON PEAK (2015)
Ecco infine la Chastain, donna di fascino e star lanciatissima, nell’ultima fatica di Guillermo del Toro, che purtroppo ha messo in campo più stile che sostanza. La storia riguarda una ragazza americana colta ed emancipata (Mia Wasikowska) che viene corteggiata con l’inganno da un nobiluomo inglese (Tom Hiddleston). Trasferitasi nella tenuta dell’amato, fa la conoscenza della sua nuova cognata, Lady Lucille (Chastain). Trattasi di una signora conturbante ed emotivamente instabile che attenterà alla vita della protagonista. Inoltre, come scopriremo verso il finale, intrattiene una relazione incestuosa col fratello.
“Psicotica incestuosa vera”, olio su tela, 1024 x 683 px.
L’inclusione della Chastain rappresenta un’eccezione alla regola, in quanto Lucille non ha tratti animaleschi o capacità fuori dal normale. Ma cosa caratterizza realmente un mostro? Se attribuiamo il giusto peso narrativo alla dimensione psicologica e alle tenebre che una persona si porta dentro, Lucille diventa il prototipo di una donna che viene disumanizzata dalla propria follia. Quando appare sullo schermo incute timore, e lo fa con una tale forza ed eleganza da catturare lo spettatore. Un gioiello che va ammirato da lontano, come faremmo con i serpenti velenosi.
Ora è il momento di un taglio netto alla rassegna, per dare tregua ai vostri istinti primordiali. Ci sono ancora molte donne mostruose là fuori ed è inevitabile la scrittura di nuovi capitoli. Lo staff di Monster Movie è sempre aperto ai vostri suggerimenti: non esitate a segnalarci altre candidate mostruose!
Qui potete recuperare gli altri episodi:
LE 5 DONNE MOSTRUOSE – Tutti i capitoli
Link alla rubrica spin-off sulle scene erotiche con mostri:
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