Recensione no spoiler del punto più basso della saga più alta.
di Nicola Fasanini
Sono talmente tanto in furia che vorrei spoilerarvi qualsiasi cosa pur di farvi risparmiare 10 euro di biglietto. Ma se lo facessi, il buon Matteo (che è un gran direttore! Un bel direttore) mi caccia a pedate. Quindi, il nuovo capitolo di Dimentic-Horror e la recensione dei Munsters (è solo rinviata, vermi) devono aspettare. Già quando all’improvviso e senza preavviso uno vede il trailer del sesto capitolo della saga a lui più cara, a distanza di un anno dal capitolo precedente, quello stringe le chiappette e inizia a sudare. Cosa che puntualmente ho fatto in questi mesi e che ho fatto anche nei primi minuti di film. Poi, però, un inizio che definirei piuttosto brillante, mi fa rilassare. Ed è stato lì. In quel momento preciso. In cui i muscoli si rilassano aprendo ogni passaggio possibile, che il film tira una proverbiale inculata senza nemmeno portarti fuori a cena. Ora, partiamo dal punto focale di tutta la mia rabbia: la famigerata “Regola non scritta”. Di cosa si tratta? Si tratta della regola basica che funge anche da unità di misura qualitativa di ogni film della saga di Scream. Ovvero: se indovini chi è il killer prima della grande rivelazione, il film è una merda.
E indovinate un po’? Lo si becca già da prima della metà del film. Non tutti i killer, ovviamente. Ma forse è questa la cosa che più fa incazzare. Il fatto che si becca proprio chi ha architettato tutto quanto! E tutto per colpa di una recitazione pessima e una battuta messa nel momento sbagliatissimo. Et voilà! E voi, giustamente, mi direte: “Ma come? Solo per questo ti ha fatto schifo?”. Sì, certo, vi piacerebbe… MI piacerebbe. Ma, purtroppo, non è per niente così. Andiamo con ordine. Come vi dicevo, la recitazione è sotto le scarpe. Melissa Barrera vince (come anche nel capitolo precedente) il primo premio come attrice più inespressiva del panorama hollywoodiano. Ed esattamente come la volta scorsa, arriva a un punto da essere fastidiosa. Molto fastidiosa.
Jenna Ortega, si sa, se non c’è qualcuno che le dica dettagliatamente cosa fare (mi spiace, Jenna) non ce la fa, non è in grado. La resa sullo schermo di queste due nuove protagoniste è terribile. Sembra di vedere due cuccioli di macaco orfani che per conforto si tengono abbracciati. E il più piccolo (in questo caso la Ortega) si abbraccia alla più grande per farsi trasportare in giro, visto che è LETTERALMENTE quello che accade per tutto il film. Non chiedetemi come so queste cose sui macachi, per favore. Poi si tratta di un film slasher, ok? Il film che va oltre il genere stesso creando un meccanismo di metacinema continuo, marchio di fabbrica della saga, ok? Invece no. Qui non c’è nulla di tutto questo. Sono un dialogo che abbiamo già sentito nel capitolo precedente e un breve ragionamento su quale capitolo di una saga horror sia il migliore. Dialogo che ha affossato completamente il film, dal momento che hanno osannato quell’attentato terroristico noto il “Requel” di Candyman.
Ghostface, l’iconico personaggio principale della saga, è un ruolo marginalissimo che non appare nemmeno troppo spesso, né fisicamente, né telefonicamente. Al contrario i nostri interessantissimi protagonisti ci regalano due ore di pippone sul potere dell’amicizia e dello stare insieme. Questo tenetelo a mente perché servirà per dopo. Gale Weathers. Una degli storici protagonisti della saga. Quella su cui il primo trailer ha puntato un casinissimo… in pratica arriva, si becca una pizza in faccia (strizzando l’occhio ai fan dei primi capitoli) e poi CIAAAAAAOOOOOOOOOOO.
Il resto sono nulla di meno che semplicissime cazzate. Non mi viene un’altra parola, se non “cazzate”. A cominciare dal killer che una volta smascherato è letteralmente un cattivo di Scooby-Doo. No joke, mancano soltanto i baffi da arricciarsi e la recitazione è quella. Scene che dovrebbero essere serie e metterti un’ansia terribile, e invece sono seriamente delle scene scopiazzate dal primo Scary Movie, e non è un’esagerazione. C’è realmente una scena quasi identica a come era nel primo Scary Movie! C’è un solo lato positivo, però, che mi ha fatto sorridere. Non vi dirò dove e non vi dirò quando. Il film cita La Stagione di Caccia, che vi ricordo essere sempre reperibile sul nostro canale YouTube. Non c’è di che.
E ora il momento che tutti stavate aspettando! Vi ricordate il pippone sul potere dell’amicizia e via dicendo? Ecco, discorso che evidentemente non vale per tutti. Discorso che non vale, per chi per tutto il cazzo di film, ha fatto la cosa veramente giusta. Per chi ha preso tutte le decisioni che uno sano di mente avrebbe fatto in quella situazione. Per chi, quando ce n’era bisogno… ha messo la scala. Ah, altra cosa positiva che quasi dimenticavo: Hayden Panettiere Dea come al solito. Ora però vi pongo un quesito, se mai avrete la sbatta di volerlo andare a vedere. Contate quanti sono i morti in questo slasher. Fatelo. Vi dico anche un’altra cosa: che in uno slasher, questi non sono i morti giusti. Gli scrittori non ci hanno fatto evidentemente caso, ma i protagonisti lo dicono anche. Ed è un’enorme cazzata. Forse, invece di invocare il potere dell’amicizia, era meglio mettere una scala in più.
a me è piaciuto^^
seri problemi di sceneggiatura, ma ho apprezzato